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Formazione : • Efficacia della formazione in servizio: il coinvolgimento della Base
Inviato da DIDATTIKA il 20/5/2006 18:20:00 (2925 letture)

Open in new windowFirenze 17 maggio 2006. L’invito del Presidente Onorato Grassi a partecipare alla riunione del Consiglio di Amministrazione dell’Indire ci ha particolarmente ben impressionato. L’intenzione di allargare a esperti e collaboratori esterni la partecipazione a questo evento è sicuramente un indice di conferma di quanto Anitel ha pubblicamente auspicato nella tavola rotonda di Docet 2006: una maggiore reticolarità e circolarità nel sistema formativo blended.
 


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L’obiettivo della riunione era di fare il punto sulle attività di formazione dell’Istituto, un bilancio delle iniziative in corso, individuare l’efficacia dei metodi e dei contenuti e definire le linee programmatiche future dell’Istituto.
Come associazione sentiamo il dovere di rappresentare le aspettative e le problematiche dei numerosi e-tutor, ognuno dei quali è portavoce dei corsisti appartenenti alla propria classe virtuale composta da 20 o piu’ corsisti.
Alla luce di questi numeri, alquanto rappresentativi, abbiamo proposto il nostro percorso, sottolineando i punti critici, sia di carattere generale che specifici.

Premessa
Innanzi tutto occorre molta attenzione nell’individuare i ruoli e le competenze delle varie componenti in gioco. Troppo spesso infatti si fa ancora confusione fra i compiti e le responsabilità del MIUR, degli USR, dei CSA, delle Organizzazioni Sindacali, di Indire, finendo per ritenere quest’ultimo unico interlocutore dei vari problemi in gioco. Intrecci di competenze che finiscono però nel sovrapporsi, dando origine alle varie incongruenze che condizionano l’efficacia della fruizione finale.

Constatazioni
Diretta conseguenza di un sistema da migliorare sono la demotivazione e la stanchezza che abbiamo monitorato in questi ultimi tempi. La stessa credibilità dell’intero ciclo formativo rischia di uscirne incrinata da varie contraddizioni registrate nel tempo: ricordiamo infatti la mancata triennalità del percorso ForTic, la chiusura del corso DM 61 e la sua sostituzione con il DL 59, l’individuazione degli e-tutor spesso lasciata alla libera scelta del Direttore del corso che non sempre produce la miglior scelta delle risorse professionali disponibili. Un’attenzione particolare va riferita al “mercatino dell’usato”, particolarmente fiorente in queste ultime edizioni: anziché puntare sulla qualità dell’occasione formativa offerta, costituita da proficui scambi di competenze ed esperienze collaborative, si punta direttamente al raggiungimento dei crediti previsti tramite lo scambio di elaborati rintracciabili in rete. Ciò comporta il rischio di trasformare un’indiscutibile occasione di crescita collettiva in un percorso behaviorista di tipo skinneriano.
All’interno dell’ambiente notiamo la crescita progressiva di un “clima di sospetto” sulle modalità di gestione di alcune iniziative nazionali o locali, alimentata dalla scarsa qualità e tempestività delle informazioni.

Individuazione delle cause
Chi è particolarmente sensibile al processo e al metodo formativo, non può esimersi dal tentativo di individuarne le cause e di proporre le relative soluzioni.
Il primo passo da compiere sarebbe la riprogrammazione delle varie sinergie in gioco in modo da creare uno scenario perfettamente complementare e non segmentato. I vari passaggi dall’alto al basso, tramite i quali l’intero sistema prende corpo, provoca un inevitabile rallentamento e una scarsa efficacia di risultati.
L’intero sistema soffre dell’assenza di un documento d’intesa con i sindacati, contrariamente a quanto è avvenuto con gli ATA col Prot. 2875 del 20 luglio 2004.
Inoltre il sistema di certificazione è rappresentato da un mero attestato con scarso valore, se non addirittura nullo, all’interno della professione.
La figura perno dell’e-tutor, su cui si basa tutta l’attività, non è ancora stata ufficialmente riconosciuta.
I destinatari sono esclusi dalla progettazione e dall’individuazione dei bisogni, ridotti a consumatori finali.
L’inizio tardivo dei corsi, mediamente verso il mese di aprile, non consente un’adeguata efficacia dei risultati.
Le informazioni sono scarse e non facilmente rintracciabili.

Proposte
A- di carattere generale:
1- Passaggio da un sistema piramidale-verticale ad un sistema circolare-reticolare
2- Coinvolgimento del destinatario all’individuazione dei bisogni e alla creazione del progetto
3- Complementarietà e modalità sinergica e collaborativa delle varie componenti coinvolte
4- Sottoscrizione di un documento d’intesa con il coinvolgimento dei sindacati relativo alla formazione in servizio
5- Certificazione dei percorsi formativi realizzati con effetti sulla carriera
6- Ufficializzazione del ruolo dell’e-tutor tramite contrattazione sindacale
7- Informazioni puntuali e costanti
8- Trasparenza e coerenza delle regole
9- Durata minima dell’esperienza formativa di un anno con inizio dei corsi entro ottobre
10 Progressivo passaggio dal lavoro per piccoli obiettivi ed eserciziari a creazione di metacapacità volte al saper collaborare, condividere, progettare, ecc…
11- Passaggio dalla classe virtuale alla community
12- Contributo e agevolazioni per la navigazione in rete a scopi di aggiornamento e formazione come avviene negli altri settori (ai medici è stato contrattualizzato un consistente incentivo per la digitalizzazione)
B- aggiornamento dei contenuti:
1- maggior attenzione alle problematiche psico-socio-relazionali (alcuni esempi)
- fenomeno del bullismo
- frustrazione e demotivazione degli insegnanti
- intercultura ed extracomunitari
- educazione alla convivenza civile
2- laboratorio pratico e call-center sulla sicurezza (legge 626)
3- gli aspetti della legge 192, la privacy, la comunicazione in rete, l’archiviazione in rete
C- tecniche:
- pannello di controllo nel registro e-tutor
- creazione di laboratori aperti, onde consentire l’invio di elaborati che sfuggono all’indice delle proposte
- eliminazione di proposte di attività che si possano risolvere senza un vero approfondimento ma, ad esempio, semplicemente spuntando griglie o questionari già confezionati puntando maggiormente sulla ricercazione.

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Queste sono solo alcune proposte che, se tempestivamente applicate, potrebbero contribuire al raggiungimento di quella potenziale efficacia di cui il sistema è indiscutibilmente caratterizzato.

Altri documenti collegati
DOCET 2006
https://www.anitel.org/anitel/modules/news/article.php?storyid=183

Valerio Pedrelli
Anitel - Associazione Nazionale Insegnanti Tutor e-Learning
http://it.groups.yahoo.com/group/anitel/



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