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Formazione : Formazione: le risposte di Fioroni ad ANITeL
Inviato da DIDATTIKA il 8/9/2007 19:50:00 (3600 letture)

Open in new windowRisposte del Ministro Fioroni alle domande a lui presentate per iscritto da alcuni partecipanti al Seminario tenuto a Milano il giorno 11 giugno 2007 Cfr OPPInformazioni, 102 (aprile-agosto) 2007, pp. 76-79.
• Fioroni: il valore delle associazioni, la figura dell'e-tutor, la formazione blended, i libri di testo

Sono arrivate le risposte del Ministro Fioroni che Anitel, associazione insegnanti e-tutor, aveva posto in occasione del seminario OPPI, sul futuro della formazione blended e della valorizzazione della figura dell'e-tutor
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Constato con piacere che la mia partecipazione al Seminario di inaugurazione della nuova sede dell’OPPI, svoltosi l’11 giugno u.s., si è rivelata come una preziosa occasione per suscitare una dialettica di confronto estremamente ricca ed articolata su aspetti essenziali che si legano al miglior funzionamento della scuola italiana dei cui livelli qualitativi tutti auspichiamo l’innalzamento.
Di questo spirito partecipativo costituisce testimonianza il gran numero di domande che numerosi aderenti alla Sua organizzazione hanno inteso rivolgermi, alcune di carattere generale ed altre di carattere molto specifico.
I quesiti posti attengono a vari ordine di problemi che si inseriscono nei processi dì innovazione in itinere nel mondo della scuola.

(Le associazioni)
La natura del Convegno dedicato al tema delle «Associazioni professionali degli insegnanti» mi induce ad iniziare dagli aspetti che si connettono al fenomeno associativo.
Il ruolo delle Associazioni professionali è pienamente riconosciuto ed auspicato da questo Ministero per il contributo scientifico, supportato dalla esperienza pratica, che esse possono fornire a supporto delle decisioni politiche di grande significatività che debbono essere assunte per l’innalzamento dei livelli qualitativi della scuola italiana, indispensabili per consentire ai nostri giovani un inserimento nella società civile adeguato alle esigenze della moderna società della conoscenza.
L’interazione con il Ministero non deve peraltro esaurirne la funzione in quanto, come giustamente è stato rappresentato, si prospetta l’opportunità di un’azione svolta direttamente con le istituzioni scolastiche al fine di consentire la lievitazione della cultura dell’autonomia nel pieno della valenza culturale che va attribuita a tale istituto. In particolare può essere svolto un prezioso ruolo nella diffusione dell’autonomia di ricerca, prerogativa attribuita in funzione della valorizzazione della funzione docente e che si lega indissolubilmente all’auspicato salto di qualità degli apprendimenti e delle competenze.
La valorizzazione delle Associazioni passa anche attraverso l’implementazione della professionalità docente alla quale si richiede un adeguamento alle nuove esigenze di una scuola che non si basa più sulla semplice trasmissione delle nozioni da una generazione all’altra, ma che aspira a divenire luogo di elaborazione di nuova cultura in un processo dinamico che assecondi i tumultuosi. mutamenti dell’attuale società occidentale nel contesto della globalizzazione. In tale direzione il tema si lega strettamente a quello su cui convergono molti altri dei quesiti posti e che mettono in risalto i problemi della formazione iniziale dei docenti.
Da qualche anno il nostro Paese è impegnato nella ricerca di nuove strade per consentire a chi aspira ad abbracciare la professione docente di acquisire una preparazione che abbini le conoscenze: disciplinari a capacità metodologiche e relazionali in grado di permettere la personalizzazione dei percorsi formativi per consentire a ciascun studente di esprimere pienamente le proprie vocazioni ed attitudini. Le attività condotte nelle SISS sono state sostanzialmente positive e certamente non sarà mandato disperso il prezioso patrimonio di conoscenze che è derivato dalla collaborazione tra la scuola e l’università. La legge finanziaria per l’esercizio 2007, nel prevedere un piano triennale per l’eliminazione del precariato scolastico, ha dato l’avvio a una fase transitoria nel corso della quale dovrà essere attuato un monitoraggio sui cui esiti dovrà riferirsi in Parlamento anche al fine di individuare nuove modalità di formazione e di aggiornamento. Si è innestato, quindi, un processo evolutivo il cui obiettivo finale è quello di far compiere alla formazione iniziale dei docenti un ulteriore salto qualitativo facendo leva sulle esperienze fin qui condotte ed in continuità con le stesse.

(La figura dell’e-tutor)
Le figure professionali che in tali esperienze si sono consolidate, facendo emergere profili innovativi, vanno inquadrate nel più vasto tema della valorizzazione della funzione docente che, nella complessa scuola dell’autonomia, costituisce aspetto di primario rilievo che sarà oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali rappresentative del comparto in sede di rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro.

(La formazione blended)
Per quanto attiene alle preoccupazioni manifestate in ordine alla modalità blended di formazione dei docenti di cui si paventa una negativa incidenza connessa alla soppressione dell’INDIRE, si ricorda che la nuova Agenzia nazionale per il sostegno all’autonomia scolastica subentra in tutte le funzioni del soppresso ente, nonché degli Istituti regionali di ricerca educativa, ampliandone il raggio di azione in un rapporto di accentuata dipendenza funzionale con il Ministero. Sono quindi infondati i timori di uno smantellamento della modalità di formazione realizzata negli ultimi tempi che, d’altronde, considerato il numero dei destinatari, appare una strada operativa non facilmente surrogabile.

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(libri di testo)
Un ulteriore proposta è stata avanzata da un partecipante al Convegno riguardo all’adozione dei libri di testo per i quali si auspica che, all’interno dì ciascuna scuola, i docenti della stessa disciplina si accordino per una scelta comune. La materia non può essere oggetto di una normativa prescrittiva per le sue connessioni con la libertà di insegnamento. Si ricorda tuttavia che quella del singolo docente rispetto all’adozione del libro di testo costituisce soltanto una proposta e che le norme vigenti radicano nel collegio dei docenti la competenza alla delibera sulle adozioni. Una dialettica di confronto all’interno dell’organo collegiale, rispettosa delle prerogative del singolo docente, ma attenta anche ai rilevanti profili di interesse generale, può consentire di assumere decisioni equilibrate che possono anche andare nella direzione indicata.
Nella speranza di aver fornito un riscontro quanto più possibile esaustivo alle domande rivolte dai partecipanti al Convegno, La saluto con viva cordialità auspicando comuni momenti di futura collaborazione.

Roma, 7 settembre 2007
Giuseppe Fioroni



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