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Aggiornamento : Detrazioni spese di autoaggiornamento: Fino a 500 euro spesi per testi o corsi
Inviato da DIDATTIKA il 6/1/2008 18:50:00 (11922 letture)

coinvolti 850.000 prof - da APCOM
Roma, 3 gen. (Apcom) - Dopo tanto parlare, per la prima volta i docenti della scuola nel 2008 potranno ottenere un piccolo rimborso per le spese sostenute ai fini dell'autoaggiornamento. Il provvedimento, contenuto nella Finanziaria di fine anno, è allargato anche al personale non di ruolo, purché con supplenza annuale, e prevede un rimborso massimo di 95 euro a cospetto di 500 euro spesi per acquistare ad esempio libri o cd inerenti la propria materia d'insegnamento, ma anche per corsi formativi.

L'opportunità di detrarre le spese per l'autoaggiornamento riguarderà complessivamente 850 mila insegnanti: circa 750 mila di ruolo e quasi 100.000 supplenti annuali con contratto fino al 31 agosto o al 30 giugno. In questo modo quasi tutti gli docenti in servio, dalla materna alle superiori, avranno per la prima volta la possibilità di portare nella dichiarazione dei redditi questo tipo di spese.
Tra quelle sostenute verranno considerate valide anche quelle per i corsi di formazione non necessariamente universitari: questi ultimi, infatti, vengono già da tempo considerati utili per la detrazione fiscali ed anche per importi maggiori ai 500 euro.
Per tutto il 2008 gli insegnanti interessati dovranno quindi mettere da parte ricevute, fatture e scontrini fiscali dell'autoaggiornamento svolto: per poi presentarle, nella primavera del 2009, assieme alla dichiarazione dei redditi dell'anno in corso. Tutte le spese sostenute dovranno essere infatti necessariamente documentate.
Il provvedimento rappresenta una piccola vittoria per i sindacati, che da tempo insistevano per la sua applicazione: i rappresentanti dei lavoratori avrebbero tuttavia preferito un tetto di spese più alto da poter detrarre ed un allargamento del provvedimento a tutti i lavoratori della scuola.
"Avevamo chiesto di estendere la detrazione anche al personale Ata della scuola e al personale dell'Università, della Ricerca e dell'Afam - ha fatto sapere polemicamente la Flc-Cgil - dal momento che le spese per l'aggiornamento sono sostenute da tutti i lavoratori dei settori della conoscenza".
Un primo importante passo però è stato fatto: quello di riconoscere, e quindi in qualche modo incentivare, la formazione in servizio. Il provvedimento, infatti, sembrerebbe avallare ulteriormente le recenti indicazioni dell'Unione europea sull'educazione degli adulti.
Dopo che il ministero dela Pubblica Istruzione nei mesi scorsi ha infatti stanziato dei fondi ad hoc per avviare dei corsi di aggiornamento, rivolti specificatamente a cittadini usciti dal percorso di formazione, ma che vogliono riprendere studiare o fare proprie determinate competenze, stavolta l'incentivo riguarda anche i primi interessanti alla formazione: i docenti.
I numeri parlano chiaro: da noi solo il 6,1% si forma o aggiorna in età adulta, mentre in Europa la media è dell'11,1% e nel Regno Unito addirittura del 26,6%.

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Autoaggiornamento docenti:
nel 2008 detrazioni per libri e formazione.
di A.G. La Tecnica della Scuola del 3/1/2008.
Il provvedimento è contenuto nella Finanziaria 2008. Ogni docente (anche non di ruolo purché annuale) potrà ottenere un rimborso massimo di 95 euro a cospetto di 500 euro spesi per acquistare ad esempio libri e cd inerenti la propria materia d’insegnamento, ma anche per le spese sostenute per corsi formativi non necessariamente universitari.
La necessità dei docenti di aggiornarsi e formarsi durante l’attività lavorativa ha trovato nella Finanziaria 2008 un primo importante incoraggiamento: certo, si tratta di un piccolo passo perché ogni docente potrà ottenere un rimborso massimo di 95 euro a cospetto di 500 euro spesi per aggiornarsi. Il passo però è sicuramente di quelli importanti: per la prima volta, dopo tante proposte e parlare, l’aggiornamento professionale degli insegnanti è infatti diventato argomento di interesse reale per il mondo politico e per i conti dello Stato.
L’opportunità di detrarre le spese per l’autoaggiornamento riguarderà complessivamente quasi 850 mila insegnanti (circa 750 mila di ruolo e meno di 100.000 supplenti annuali con contratto fino al 31 agosto o al 30 giugno).
Un’altra rilevante novità contenuta nella Finanziaria di fine anno è, infatti, quella che il beneficio venga esteso anche al personale non di ruolo, a patto però che abbia un incarico annuale e non di tipo temporaneo.
“Per l'anno 2008 – si legge nell’articolo 1, comma 207, del documento approvato in via definitiva dal Senato il 21 dicembre scorso - ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado, anche non di ruolo con incarico annuale, ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, spetta una detrazione dall'imposta lorda e fino a capienza della stessa nella misura del 19 per cento delle spese documentate sostenute ed effettivamente rimaste a carico, fino ad un importo massimo delle stesse di 500 euro, per l'autoaggiornamento e per la formazione”.
Tutti gli docenti, dalla materna alle superiori, potranno in pratica detrarre dalla dichiarazione dei redditi le spese sostenute per acquistare ad esempio libri o cd inerenti la propria materia d’insegnamento; ma anche le spese sostenute per corsi formativi non necessariamente universitari. Questi ultimi, infatti, vengono già da tempo considerati validi per la detrazione fiscali ed anche per importi maggiori a 500 euro.
Gli insegnanti interessati dovranno quindi, per tutto il 2008, mettere da parte ricevute, fatture e scontrini fiscali dell’autoaggiornamento svolto: per poi presentarle, nella primavera del 2009, assieme alla dichiarazione dei redditi dell’anno in corso. Tutte le spese sostenute dovranno infatti essere necessariamente documentate.
Parzialmente soddisfatti i sindacati che avrebbero preferito un tetto di spese più alto da poter detrarre ed un allargamento del provvedimento a tutti i lavoratori della scuola. “Avevamo chiesto di estendere la detrazione anche al personale Ata della scuola e al personale dell’Università, della Ricerca e dell’Afam dal momento che le spese per l’aggiornamento sono sostenute da tutti i lavoratori dei settori della conoscenza”, ha fatto sapere polemicamente la Flc-Cgil.



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