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Sindacati : Ansas-Indire, La IUL e la formazione dei docenti
Inviato da DIDATTIKA il 18/4/2010 1:10:00 (5607 letture)

Open in new windowL'inedita quanto anomala lettera del direttore Ansas del 22 febbraio 2010 Prot. n. 9.461/V indirizzata ai tutor destinatari di contratto nel corrente anno scolastico, ai dirigenti scolastici, alle OO.SS., alle associazioni disciplinari e professionali degli insegnanti, ai Direttori dei Nuclei Regionali Ansas, ai Direttori Generali degli USR, che, unilateralmente, annuncia una nuova figura dell'etutor e nuove modalità di reclutamento, non ci sembra affatto appropriata per diversi motivi:

1- secondo tali ipotesi, gli insegnanti della primaria, senza laurea, sarebbero, per forza di cose, esclusi dalla procedura concorsuale destinata ai loro colleghi dello stesso ordine di scuola, pur se forniti di un curriculo maturato sul campo ultra decennale;
2- se questo fosse dovuto a competenze disciplinari, premettiamo che il tutor non è chiamato a fare formazione didattica specifica sulle varie materie (Matematica, Italiano, ecc., competenza esclusiva dell'università per legge) ma è l'agevolatore del processo, essendo sommo competente di TIC e di TD (e qui la laurea è spesso puramente teorica)
3-nella lettera si pubblicizza il master IUL (ansas) come importante veicolo di punteggi pro-graduatoria tutor. L'erogatore dei bandi e dei corsi quindi segnala i propri master come generatori di punteggi privilegiati (conflitto d'interesse?)
5- puo' una sola persona, pur competente che sia , essere nel contempo rappresentante del MIUR per la formazione e le tecnolocie, il responsabile dei bandi LIM su cui gravitano stanziamenti di 24 milioni di euro, il presidente amministrativo ANSAS e membro dello stesso consiglio, membro del consiglio di amministrazione IUL ed altro?
6-le modalità verticistiche utilizzate sulla formazione destinata a noi insegnanti ci riduce a meri consumatori di un menu preconfezionato, escludendo l'utente o il destinatario da qualsiasi coinvolgimento. Conferma di cio' è anche la chiusura di interi forum in cui i corsisti e tutor si lamentavano di corsi inutili e male organizzati, negando la libertà di manifestazione del pensiero e la possibilità doverosa di contribuirne al miglioramento.
7 - non rientra nelle competenze Ansas l'individuazione di nuovi profili professionali (tutor, coach, et similia....), nè mai alcuna normativa ha conferito ad Ansas il potere di redigere bandi concorsuali nella discrezionalità più assoluta sull'"an" e sul "quantum" dei titoli di cultura ed esperienze professionali: questo non è accettabile in uno "stato di diritto".
8 - Le funzioni che competono istituzionalmente ad Ansas sono:
a) ricerca educativa e consulenza pedagogico - didattica;
b) formazione e aggiornamento del personale della scuola;
c) attivazione di servizi di documentazione pedagogica, didattica e di ricerca e sperimentazione;
d) partecipazione alle iniziative internazionali nelle materie di competenza;
e) collaborazione alla realizzazione delle misure di sistema nazionali in materia di istruzione per gli adulti e di istruzione e formazione tecnica superiore;
f) collaborazione con le regioni e gli enti locali,
Tra queste non figura, nella maniera più assoluta, il potere di emanare bandi di reclutamento in maniera assolutamente discrezionale, nè tanto meno, di "dirottare" la formazione docente verso master di dubbia consistenza erogati da pseudo-università collegate con la stessa Ansas.
9 - Si potrebbe aggiungere, poi, la mancanza di trasparenza di Ansas che secondo legge, dovrebbe pubblicare i bilanci.
10 - In aggiunta, perviene altra nota, a firma della prof.ssa Stefania Fuscagni, presidente IUL e contemporaneamente Commissario straordinario Ansas (dal sito Ansas: "Il 27 Gennaio 2010, con proprio Decreto, il Presidente del Consiglio dei Ministri, ha nominato la Prof.ssa Stefania Fuscagni Commissario Straordinario dell'Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica. Il suddetto decreto è ad oggi in fase di registrazione presso la Corte dei Conti e verrà poi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica"), ove si qualifica (ancora unilateralmente) il Tutor come professionista della formazione che dispone di tutti gli strumenti culturali, strategico-metodologici ed operativi per affiancare i docenti, indirizzandoli e sostenendoli nella progettazione didattica-disciplinare e nella pratica quoridiana; una figura oggi sempre più straegica e fondamentale in molteplici contesti formativi; e si precisa che il titolo di Master avrà un'importanza fondamentale nella stesura delle relative graduatorie nelle "proprie procedure di reclutamento". Ci si appropria quindi il diritto di definire in proprio e in modalità unilaterale nuovi profili professionali, le relative procedure e il reclutamento.
11- In un sistema formativo nazionale che si basa sul cooperative learning, come ANSAS ha sempre sottoscritto, qualche contraddizione di troppo c'è, considerando che gli investimenti sono pubblici, cioè dei contribuenti. Una verifica sul rapporto spesa pubblica e risultati ottenuti s'imporrebbe per norma.

Chiediamo a tutte le componenti in gioco, in particolar modo ai Sindacati, alle associazioni docenti, agli insegnanti, di condividere queste considerazioni risultanti dagli atti comunicati da Ansas, di farci pervenire la loro disponibilità e la loro partecipazione nell'individuare un'alternativa costruttiva che tenga presente le competenze di tutti, senza nessuna esclusione.

ANITeL - Associazione Nazionale Insegnanti Tutor e-Learning
anitel@anitel.it
www.anitel.it

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LETTERA DELLE ASSOCIAZIONI DISCIPLINARI

Al dott. Massimo Radiciotti, direttore generale ANSAS
e p.c.
Al dott. Giuseppe Cosentino
Al dott. Maurizio Piscitelli
Alla dott. ssa Annamaria Leuzzi
Alla dott. ssa Annamaria Fichera
Alla dott. ssa Annarosa Cicala
Alle Associazioni disciplinari e professionali degli insegnanti
Alle Organizzazioni Sindacali del personale della scuola
Ai Dirigenti Scolastici
Ai tutor Poseidon e Pon Poseidon
Ai Direttori dei Nuclei Regionali dell’ANSAS
Ai Direttori generali degli UU.SS.RR.
Loro Sedi
Roma, 9. 3. 2010
Gentile dottor Radiciotti,
siamo membri di alcune associazioni disciplinari attive nel campo dell'educazione linguistica e componenti del Comitato tecnico-scientifico dei piani di formazione nazionale "Poseidon" e 'PON Poseidon". Abbiamo letto la sua lettera del 22 febbraio u.s., prot. 9.461/V, relativa ai criteri di selezione dei tutor in progetti di formazione affidati all'Ansas, e desidereremmo avere alcuni chiarimenti in merito. Apprezziamo la volontà di esplicitare i criteri di valutazione del personale responsabile del tutoraggio dei corsi erogati dall'Agenzia e siamo d'accordo sull'importanza di prendere in considerazione sia i 'titoli di cultura' sia 'quelli relativi alle esperienze professionali'. Vorremmo però sapere con maggiore esattezza cosa si intende col dire che i master sulla figura del tutor saranno valutati 'in modo molto consistente'. Il possesso di un tale titolo è sicuramente un elemento valutabile positivamente, ma non vorremmo che diventasse di fatto un criterio di penalizzazione nei confronti di persone che ne fossero sprovviste, pur essendo dotate di un considerevole bagaglio di titoli culturali quali ulteriori lauree, corsi di specializzazione e perfezionamento, dottorati di ricerca, pubblicazioni scientifiche, oltre a esperienze professionali rilevanti, come l'avere svolto attività di docenza, tutoraggio, coordinamento e progettazione all'interno di corsi di formazione e sperimentazione didattica. In altri termini, ci chiediamo se il possesso di un master sulla figura professionale del tutor sarà indispensabile per conseguire il punteggio massimo in una graduatoria di selezione, o se esso sarà considerato al pari di altri titoli culturali e professionali.
In quanto esperti di formazione dei docenti di area linguistica, riteniamo che il possesso di un master sulla figura professionale del tutor sia solo uno dei tanti titoli da valutare e non debba avere un peso sproporzionato e in ogni caso superiore alla valutazione di altri titoli culturali o professionali.
Non possiamo inoltre non manifestare il nostro imbarazzo nel riscontrare che la sua lettera, che attribuisce a questi master un valore 'molto consistente' nelle procedure di selezione del personale per i progetti MIUR, sia stata inviata negli stessi giorni in cui la prof.ssa Stefania Fuscagni, Presidente del Consorzio IUL, Italian University Line (di cui l'Ansas fa parte, ospitandone anche la sede legale) pubblicizza presso le associazioni professionali e disciplinari della scuola l'attivazione del Master di primo livello “Trasformare gli ambienti di apprendimento: ruolo, strategie e competenze del Tutor per la formazione in servizio degli insegnanti”. Ci pare poco opportuno - in quanto passibile di essere giudicato come indice di un vero e proprio conflitto di interessi - che l'Ansas, nella sua veste di selezionatore di personale su affidamento del MIUR, decida di attribuire una particolare rilevanza a un titolo che la stessa Ansas, nella sua veste di ente con autonomia finanziaria, eroga a titolo oneroso. Nello specifico, troveremmo piuttosto discutibile che il master in oggetto, essendo di I livello, e cioè accessibile anche a persone in possesso della sola laurea triennale e dunque non abilitate all'insegnamento, fosse valutato in modo 'più consistente' rispetto ad altri titoli culturali e professionali ottenuti dai docenti nella loro pluriennale carriera.
Ricordiamo inoltre la specificità del ruolo del tutor in alcuni progetti promossi dal MIUR, tra cui Poseidon e PON Poseidon, del cui CTS facciamo parte come rappresentanti delle associazioni qualificate ADI, AICC, GISCEL, LEND. Si tratta di un ruolo non meramente tecnico ma di un ruolo di docenti che, animatori di forum e facilitatori nel cooperative e-learning, hanno anche e soprattutto competenze elevate sui contenuti disciplinari, acquisite nell’ambito del medesimo progetto Poseidon (che ha già formato - con una spesa consistente di denaro pubblico - centinaia di tutor), oltre che in molteplici altre esperienze.
Vorremmo dunque essere rassicurati, in modo formale, del fatto che l'Ansas, nella selezione del personale per i progetti affidati dal MIUR, considererà in modo equo questi e altri titoli culturali e professionali, di volta in volta pertinenti rispetto ai vari progetti, ricordando che dottorati di ricerca, diplomi di scuole di specializzazione, lauree specialistiche o magistrali, ma anche rilevanti esperienze professionali, possono avere un peso ben superiore rispetto a master acquisiti dopo la sola laurea triennale, ai fini della valutazione e della individuazione di personale in grado di offrire il miglior servizio possibile, nell'interesse dello sviluppo del sistema formativo nazionale.

Distinti saluti
Annamaria Bufo, Laura Goggi Carotti, Simona Di Bucci Felicetti, Cinzia Spingola
(ADI-SD- Associazione degli italianisti italiani, Sezione Didattica, c/o prof.ssa Natascia Tonelli, Dipartimento di Filologia e Critica della Letteratura, Palazzo San Niccolò, via Roma 56, 53100 Siena )

Gianni Sega, Rossana Valenti
(AICC - Associazione Italiana di Cultura Classica, c/o Centro di Studi Papirologici - Università del Salento - Via V.M. Stampacchia, 45 - - Stanza 46D - 73100 Lecce)

Adriano Colombo, Anna Rosa Guerriero, Cristina Lavinio, Gabriele Pallotti, Francesca Romana Sauro
(GISCEL - Gruppi di Intervento e Studio nel Campo dell'Educazione Linguistica, c/o Il Segretario nazionale, Antonella Marchese, via Littore Ragusa 22b, 90144 Palermo .)

Maria Teresa Calzetti, Anna Maria Curci, Carmen Dell’Ascenza, Rosanna Ducati
(LEND - Lingua e nuova didattica, Piazza Sonnino 13, 00153 Roma)

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DOCUMENTO PROPOSTO da Cristina Lavinio

Le associazioni scientifico-disciplinari, qualificate presso il MPI, firmatarie di questo documento, esprimono una notevole preoccupazione per alcuni episodi recenti che sembrano marcare in modo piuttosto discutibile l’itinerario fluido e lontano dall’essere istituzionalmente riconosciuto della formazione dei docenti in servizio e, in particolare, di quelli che aspirino a svolgere il ruolo di tutor nei vari corsi di e-learning finanziati dal Ministero e affidati all’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica (ex-INDIRE) o agli Uffici Scolastici Regionali.
Ci si riferisce in particolare alla lettera circolare inviata il 22 febbraio scorso dal dott. Massimo Radiciotti, direttore dell’ANSAS, a tutte le associazioni disciplinari e professionali degli insegnanti, oltre che alle organizzazioni sindacali, ai Direttori generali degli UU.SS.RR e ai dirigenti scolastici. Primi destinatari di tale lettera: i tutor con contratti in essere nel presente anno scolastico. In tale lettera si sottolinea che, l’anno prossimo, saranno valutati in modo “molto consistente”, nei bandi pubblici per il reclutamento dei tutor, i titoli che documentino il conseguimento di qualcuno dei molti master offerti dalle Università italiane.
Tale circolare del direttore dell’ANSAS è stata seguita, pochi giorni dopo, da una lettera (datata 25 febbraio) inviata alle associazioni disciplinari e professionali degli insegnanti da parte della prof.ssa Stefania Fuscagni, presidente dello IUL. Vi si spiega che lo IUL (Italian University Line) è una “università telematica, pubblica, non statale” nata da un consorzio tra cinque università italiane e la medesima ANSAS, dove ha la propria sede; e si annuncia ,che sono aperte le iscrizioni ad un master di primo livello (per iscriversi al quale è dunque sufficiente una semplice laurea triennale), dal titolo “Trasformare gli ambienti di apprendimento: ruolo, strategie e competenze del tutor per la formazione in servizio degli insegnanti”. Le associazioni degli insegnanti, contestualmente, vengono invitate a partecipare ad una riunione a Firenze e a visitare, per maggiori informazioni, il sito web della IUL (www.iul.it), dove si scopre che l’iscrizione al master in questione costa 1440 euro, mentre non si hanno ulteriori notizie né sul corpo docente né sul regolamento del master, di cui viene indicato il solo direttore.
Dopo questa sconcertante sequenza ravvicinata di circolari, le associazioni scientifico-disciplinari GISCEL, LEND, ADI-SD e AICC, facenti parte, con propri esperti, del Comitato Tecnico Scientifico del progetto Poseidon e PON Poseidon per l’educazione linguistico-letteraria in un’ottica plurilingue, in una lettera indirizzata al dott. Radiciotti, hanno espresso sia richieste di chiarimento che precisazioni al riguardo.
Infatti
1) è certo giusto che la selezione di tutor e formatori debba avvenire mediante istituzione di graduatorie che premino il possesso di titoli professionali e culturali adeguati e pertinenti, compresi i master ma senza dimenticare eventuali altri titoli, ben più rilevanti, di dottorato di ricerca, di specializzazione, legati a pubblicazioni scientifiche, ecc. Dichiarare il peso “particolarmente consistente” di un master qualunque, per di più di primo livello, rischia invece di far passare in secondo piano il possesso persino di una laurea specialistica o magistrale o di una laurea (almeno quadriennale) conseguita con i vecchi ordinamenti universitari;
2) il criterio per valutare il peso dei vari titoli citati è certo quello della pertinenza; ma, anche quando si tratti di selezionare tutor online, è utile ricordare che, in numerosi corsi di blended e-learning come Poseidon, il tutor non è una figura meramente tecnica che faciliti l’accesso alla piattaforma o agevoli la discussione nei forum. E’ e deve essere, piuttosto, docente esperto negli argomenti che, pure nella modalità del cooperative e-learning, vengano discussi dai corsisti; deve essere in grado di stimolarli verso approfondimenti, di consigliarli nelle attività di sperimentazione da condurre in classe, di sintetizzare le problematiche discusse per orientare il dibattito verso punti ancora lasciati in ombra, ecc. ecc.;
3) numerosi docenti tutor esperti del tipo suddetto sono stati già formati in vari corsi e progetti ministeriali realizzati sia con l’ANSAS che con varie Università italiane, e con il contributo frequente di molte associazioni disciplinari di insegnanti. Si ricordano, in particolare, le due generazioni di tutor formatesi con i corsi nazionali Poseidon ed ora in parte utilmente attivi come tutor nel PON Poseidon delle quattro regioni del Sud interessate o nei corsi Poseidon organizzati (o in fase di approntamento) con vari Uffici Scolastici Regionali. Ma si può ricordare anche la formazione di numerosi tutor realizzata mediante il progetto, sempre di e-learning, Azione Italiano L2, che ha poi generato l’attivazione, in varie sedi, di corsi per docenti in servizio, con il tutoraggio dei docenti formatisi nei corsi nazionali e utilizzando la piattaforma (ancora disponibile) costruita presso l’Università di Venezia;
4) riteniamo non accettabile che i ‘titoli’ professionali e le competenze, anche tecniche, acquisite dai tutor formatisi all’interno di tali progetti rischino di non contare affatto, nella valutazione, a tutto vantaggio di chi consegua uno dei master caldamente raccomandati. Tanto più che si tratta di master a pagamento, che pescano la propria utenza proprio tra coloro cui in questi anni è stato fatto sperare un qualche riconoscimento delle competenze di fatto conseguite e certificate da attestati di frequenza ai corsi e dalle azioni di tutoraggio condotte, assoggettate a continuo monitoraggio da parte di esperti;
5) ricordiamo che non è opportuno disperdere il grande patrimonio di competenze professionali maturato in questi anni nella scuola e dai docenti sia grazie al lavoro delle associazioni professionali di insegnanti, sia grazie ai numerosi progetti ministeriali di formazione, tra cui quelli sopra ricordati, per i quali è stato speso parecchio denaro pubblico. E sottolineiamo, in particolare, la non opportunità che l’ANSAS caldeggi o partecipi alla formazione di personale che dovrà essa stessa valutare e reclutare, sostenendo master (o altro) della cui organizzazione-gestione sia corresponsabile, con iscrizioni a pagamento. E’ persino superfluo sottolineare il grande ed evidente conflitto di interessi che ne scaturirebbe.
Più in generale, possiamo ricordare che diffidiamo altamente di molte delle sempre più numerose iniziative che spingono i docenti (e in particolare i precari della scuola) a procacciarsi titoli professionali da acquisire a pagamento, frequentando master o altri corsi online o meno.
Infatti, nel quadro
- di tagli enormi di risorse che investono la scuola pubblica e statale e che prevedono la perdita, in tre anni, di ben 140.000 posti di lavoro tra personale docente e ATA;
- di analogo taglio di risorse alle Università, con turn over non garantito se non per il 50% e con finanziamenti sempre più esigui;
- dell’abolizione delle SSIS (Scuole di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario) e della non definizione dei corsi di laurea sostitutivi e volti alla formazione iniziale degli insegnanti,
assistiamo da una parte al fiorire di corsi vari, tra cui master offerti a (spesso lauto) pagamento da Atenei in sofferenza che sperano così di fare cassa, in percorsi e specializzazioni spesso improvvisate e quasi inutili e, dall’altra, alla collezione di titoli e titoletti da parte di laureati disoccupati che sperano di cumulare in questo modo un punteggio utile per arrivare, prima o poi, a ottenere una supplenza o un qualche incarico.
Siamo associazioni scientifico-disciplinari e professionali di insegnanti disposte, come in passato, a continuare nella nostra collaborazione con il Ministero e con l’ANSAS. Ma riteniamo doveroso sottolineare i punti sopra illustrati, sperando che le nostre perplessità siano prese in seria considerazione da chi di dovere e sperando che maturino quanto prima tempi migliori per il mondo della scuola, dell’Università e della ricerca pubblica e per chi lavora e studia in tale mondo, cruciale per la formazione dei cittadini e per lo sviluppo del nostro Paese.

AICC (Associazione Italiana di Cultura Classica)
GISCEL (Gruppo di Intervento e di Studio nel Campo dell’Educazione Linguistica)
LEND (Lingua e Nuova Didattica)

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Da: Beatrice Mezzina, Dirigente scolatico
Inviato: giovedì 18 marzo 2010 09:14
A: Edscuola.it
Oggetto: bice mezzina per dario

Conflitti di interesse nel microcosmo della scuola

Le Scuole ricevono dall'ex INDIRE, ora Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica, una nota datata 22 febbraio 2010, firmata da Massimo Radiciotti, Direttore Generale, in cui si comunica che l'Agenzia, per la conduzione dei piani di formazione del personale della scuola, si avvale e continuerà ad avvalersi di docenti esperti incaricati di attività di tutoraggio dei corsi. Tali docenti saranno reclutati attraverso bandi pubblici. Il direttore specifica soavemente che verranno valutati, tra i titoli, soprattutto i master universitari su argomenti specifici di tale figura professionale e che questa tipologia di titolo culturale sarà valutata in modo molto consistente. In parole povere: o gli insegnanti si pagano di tasca propria icostosissimi corsi universitari o avranno scarse possibilità di accedere alla qualifica di tutor. Non servono se mai i lavori svolti nelle associazioni professionali, le qualifiche sul campo cioè il lavoro svolto nelle scuole in attività meritorie, la qualità dei concorsi sostenuti, altri titoli. Serve il master universitario ad alto costo.
Penso a tanti insegnanti bravi nella scuola che si specializzano sul campo, non piroettano tra corsi e corsetti, sono seri professionalmente, scrivono anche di didattica, operano bene nel campo dell'insegnamento, sono responsabili della programmazione di un gruppo di insegnanti, sono punto di riferimento nella scuola per studenti e docenti.
Il pensiero va alla valutazione degli insegnanti, che tra poco si metterà in atto: se la strada è quella di valutare corsi e corsetti, se ne vedranno delle belle, si indurranno comportamenti conformisti in risposta ai criteri definiti (saranno i master ad essere valutati?) a tutto scapito del reale valore di un insegnante professionalmente valido.
Penso anche ai tanti precari che si dannano a seguire corsi universitari post laurea, spesso di poca qualità, non per reale motivazione ma solo per ottenere punteggi nelle graduatorie.
Ne discuto con qualche bravo insegnante, pensiamo a una lettera di protesta da inviare all'Indire; poi, tra le tante angherie cui siamo
quotidianamente sottoposti, si perde anche l'adrenalina per denunciare.
Non c'è limite tuttavia.
Il 25 febbraio i presidi e i docenti ricevono una nota da certa IUL, Università telematica che nasce da un Consorzio Universitario in
collaborazione con l'ex INDIRE, ora Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica, a firma del presidente Stefania Fuscagni. In corrispondenza con la soave cogenza della nota INDIRE di cui sopra, per altro puntualmente citata, si afferma con altrettanto soave improntitudine che, viste le sollecitazioni dell'ex INDIRE sulla valutazione dei titoli per il reclutamento dei tutor, la IUL propone un master specifico; si invita a guardare per le informazioni il sito web dell'Università in cui naturalmente si trovano i prezzi del master, alti, insieme con le modalità di accesso e di realizzazione telematica del corso.

Nessuno si deve scomodare da casa. Telematicamente si paga, telematicamente si fanno alcune operazioncelle previste, come tante cui siamo abituati ormai, nelle magnifiche sorti e progressive della formazione on line, e si acquista titolo preferenziale di accesso alla figura professionale di tutornei bandi Indire. Chi è Stefania Fuscagni, presidente IUL che firma la nota? Basta
guardare sul sito dell'Agenzia ex INDIRE: Stefania Fuscagni con Decreto del Presidente del Consiglio del 27.01.2010 è stata nominata Commissario Straordinario INDIRE.
Non perde tempo la Stefania Fuscagni. Insomma l'Indire, di cui è Commissario la stessa Stefania, valuterà in modo molto consistente i titoli che si possono acquisire frequentando un corso a pagamento presso il consorzio di cui è presidente la Stefania stessa.
Nelle piccole cose scolastiche, lo stesso metodo di tranquilla e palese improntitudine che vediamo purtroppo in interessi ben più consistenti.

Beatrice Mezzina - preside Liceo Socrate Bari

http://nuoviprofessionali.indire.it/c ... ura&id_m=8103&id_cnt=9333



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