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Formazione : Corso di formazione DL 59 INDIRE -Monitoraggio Anitel 2^ fase -aprile 2005
Inviato da DIDATTIKA il 18/4/2005 20:05:14 (1825 letture)

Si è conclusa la seconda fase del monitoraggio Anitel relativo alle problematiche dell'e-tutor e del corsista all'interno del percorso formativo DL 59, nell'ambito della riforma Moratti nei primi segmenti scolastici: dalla scuola dell'Infanzia all'ex scuola Media.

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Hanno risposto al questionario 88 colleghi, di cui 46 e-tutor e 42 corsisti, importante il contributo di questi ultimi in quanto ha consentito di rilevare anche le esigenze, valutazioni e problemi dei destinatari della formazione. Le risposte rilevate si riferiscono solo al DL 59, pochissime sono state quelle relative la DM61. Poiché in molte domande era possibile dare anche più risposte, le relative percentuali sono riferite non al numero dei rispondenti, ma in base al numero delle risposte totali fornite.
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Al 20 marzo 2005 in tutte le regioni ad eccezione di Puglia, Marche, Basilicata e Lazio i corsi sono regolarmente iniziati, e con l’esclusione della Puglia e Marche, i corsi sono stati tutti validati.
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Si sono separate le risposte degli e-tutor da quelle dei corsisti, per avere una visione distinta delle due realtà. Per gli e-tutor al primo posto (26%) vi è l’autonomia organizzativa (flessibilità di tempo, di spazio ecc), tale parere è condiviso solo dal 7% delle risposte dei corsisti, da cui si può evincere che il corsista ha bisogno di una guida continua, l’autogestione e l’essere lasciati soli può creare disorientamento. Il materiale messo a disposizione è apprezzato sia dagli e-tutor (17,1%) sia da corsisti con una percentuale maggiore (28%). Materiale nuovo da acquisire è considerato comunque un bene apprezzato, anche se poi la ricchezza e abbondanza di materiale può essere causa di difficoltà come rilevato da una domanda successiva. Particolarmente apprezzato dai corsisti (35%) è il cooperative learning, la possibilità di interagire e confrontarsi con colleghi al di fuori delle proprie realtà operative. Questo vantaggio è meno sentito per gli e-tutor (19.5%) e solo per quest’ultimi in misura del 11,4% è un vantaggio la personalizzazione del percorso formativo, autonomia di scelta degli argomenti ecc. Nessun corsista ha indicato come vantaggio la personalizzazione del percorso e questo avvale sempre di più la tesi che egli ha bisogno di una guida continua. Il 13% delle risposte dei corsisti ha messo in rilievo come la formazione Blended rappresenti uno strumento per migliorare le proprie competenze informatiche, anche da questo dato si può evincere come ci sia il bisogno di una maggior informatizzazione di base, e spesso gli e-tutor si trovano proprio ad affrontare il grosso problema del scarsa consuetudine dei corsisti ad usare lo strumento informatico, come si nota dalle risposte alle domande successive. Il 10% delle risposte dei corsisti ha indicato come vantaggio quello di poter realizzare in classe ciò che si attua durante il corso, come considerazione si potrebbe affermare che il docente è ben felice di applicare nella pratica quotidiana le nuove conoscenze acquisite durante la formazione. Risposte con percentuali variamente inferiore al 7% sono state la presenza dell’e-tutor in classe, il tipo di formazione così diffusa, il sistema di formazione innovativo, sia per gli e-tutor che per i corsisti. Analizzando nell’insieme le risposte con percentuali più significative vi è un comune denominatore, cioè le scarse competenze informatiche possedute dai corsiti, scarse competenze che sono alla base della necessità della continua guida dell’e-tutor, del non apprezzare una certa autonomia organizzativa (legate alle difficoltà dell’uso del pc) oppure la personalizzazione del percorso che implica una certa autonomia anche operativa al pc.
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Come per la domanda precedente, si sono separate le risposte degli e-tutor da quelle dei corsisti. Al primo posto per i corsiti (28%) e al secondo per gli e-tutor (17%) vi è la non piena funzionalità della piattaforma Puntoedu (cattivo funzionamento, funzionamento migliorabile, interfaccia che disorienta, difficoltà ad accedervi ecc). Dagli e-tutor (18%) vengono ribadite le scarse competenze informatiche dei corsisti e anche alcune risposte dei corsisti sono concordi (8%). I corsisti lamentano i laboratori poco funzionali (24%), le poche ore in presenza (12%) e una certa organizzazione inadeguata (10%). Per gli e-tutor svantaggi della formazione Blended a pari merito (11.1%) sono il costo delle connessioni e l’eccessivo materiale proposto, e anche da essi viene lamentato (7,4%) l’inadeguatezza degli strumenti e strutture messe a disposizione. Relativamente ai crediti, solo gli e-tutor (appena il 2,8%) considera inadeguato il rapporto “lavoro-crediti”. Altre risposte degli e-tutor con percentuali modeste (inferiori al 3%) sono state la scarsa partecipazione on-line, il tipo di formazione che necessita delle nuove tecnologie, il sistema di formazione ancora poco diffuso. Le scarse competenze informatiche possedute dai corsisti, unitamente alle strutture messe a disposizione non sempre adeguate e al non sempre perfetta funzionalità della piattaforma, possono rendere problematico un processo di formazione che già è seriamente minacciato dallo scarso numero di ore necessarie previste, impegnando oltre misura gli e-tutor a risolvere i più svariati problemi, anche di natura tecnica, che durante lo svolgimento emergono.
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Non tutte le Regioni si sono comportate allo stesso modo, criteri imparziali e basati sulle effettive capacità degli e-tutor non sono stati uniformemente applicati. Le risposte sono quelle degli e-tutor e si riferiscono all’area informatica , essendo pervenute pochissime risposte relative alle altre aree. In base alle risposte pervenute, solo per Calabria, Lombardia, Liguria, Marche, Puglia si è provveduto a realizzare una graduatoria regionale basata sul curriculum degli aspiranti e-tutor. Per tali regioni si potrebbe affermare che le nomine sono state decise sulle effettive competenze dichiarate. Nelle restanti Regioni i criteri adottati sono vari: nomine decise dal Direttore del corso, parzialmente dall’USR, alcune dal Collegio Docenti, altre ancora un misto delle precedenti. Criteri oggettivi e uniformi sul territorio nazionale che premino effettivamente le capacità e competenze si spera non tardino ad essere assunti. L’esperienza insegna che la bontà di un corso di formazione dipende nella totalità dei casi dalla bravura dell’e-tutor.
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Solo il 54% ha ricevuto regolare lettera d’incarico del Direttore del corso. Solo il 52% ha ricevuto un regolare contratto. Un regolare piano economico-finanziario è stato fatto solo per 44% dei casi, chi non sa o non ha risposto rappresenta il 36%. Le risorse sono sufficienti nel 32% dei casi, chi non sa o non ha risposto rappresenta il 34%. Dalle risposte pervenute, si può notare che circa il 50% non ha ricevuto lettera d’incarico né regolare contratto, è purtroppo in vigore la cattiva abitudine di non regolarizzare sin dall’inizio una prestazione lavorativa che richiede molto impegno e dedizione.
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Il 58% degli e-tutor che hanno risposto non hanno alcun tipo di difficoltà con i Direttori dei Corsi. Il restante invece lamenta situazioni del tipo indifferenza del Direttore (11%), o che ha avuto completa delega (9%), o che il Direttore è molto impegnato (7%), o che non ha ricevuto alcun contratto (7%) o che è impossibile comunicare (5%). In tutti questi casi si potrebbe pensare che il Direttore del corso vive la formazione DL59 come un impegno di cui farebbe volentieri a meno. Più problematico il rapporto con gli USR. Solo per il 42% degli e-tutor non ci sono difficoltà. Per il restante 58% , anche se le risposte sono state diverse, vi è alla base una difficoltà di comunicazione con gli Uffici Regionali. Nel dettaglio le risposte: comunicazione difficile (13%), nessun contatto (13%), informazioni ricevute insufficienti (8%), possibile comunicare solo on-line (7%), nessuna formazione prima del corso (4%), si hanno contatti solo con CSA (4%), poca trasparenza (4%). Non sono state considerate i “non so” e le risposte assenti.
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Anche per questa domanda sono state separate le risposte degli e-tutor da quelle dei corsisti. Al primo posto (26%) per gli e-tutor vi è la scarsa abilità nell’uso del pc da parte per i corsisti, per i quali invece questo è un problema in misura del 9%. Ancora una volta sono evidenziate le scarse competenze informatiche possedute, che sono in misura minore considerate come uno svantaggio della formazione Blended (18% in una delle domande precedenti), ma che invece giustamente diventano la principale causa delle difficoltà incontrate. Non stupisce la diversa percentuale tra gli e-tutor (26%) ed i corsisti (9%), in quanto gli e-tutor, si suppone esperti, possono con maggiore oggettività valutare le abilità al pc dei corsisti, i quali per un’autovalutazione delle proprie competenze hanno un parametro di misura e confronto meno ampio ed oggettivo. Per il 12% delle risposte degli e-tutor le attività richieste presentano un livello di difficoltà alquanto alto, concordano in tal senso l’11% delle risposte dei corsisti, per i quali in pari percentuale l’abbondanza del materiale presente in piattaforma rappresenta anche’essa causa di difficoltà, al riguardo solo il 6% degli e-tutor considera la ricchezza del materiale un problema. Il problema delle difficoltà di collegamento-connessioni è sentito in misura quasi pari sia dai corsisti (11%) e sia dagli e-tutor (12%). Le difficoltà con la piattaforma Puntoedu continuano anche in questa domanda a rappresentare il principale problema per il 38% delle risposte dei corsisti, percentuale che è sensibilmente aumentata rispetto al 28% della domanda sugli svantaggi dell formazione Blended. Per gli e-tutor la piattaforma continua rimanere un sensibile problema con il 14% delle risposte (17% come svantaggio del Blended). Il raggiungimento dei crediti rappresenta una difficoltà per il 9% delle risposte dei corsisti, gli e-tutor al riguardo no hanno dato indicazioni. Solo gli e-tutor hanno lamentato un esiguo numero di ore in presenza (5%). Percentuali basse, inferiori al 3%, sono le difficoltà legate al cooperative learning, il sapersi autonomamente organizzare, alla necessità di una guida continua. Riassumendo sinteticamente i risultati della presente domanda si può affermare che la scarsa alfabetizzazione informatica rappresenta un serio problema , come pure la non piena funzionalità della piattaforma Puntoedu, problema questo sentito in maniera molto più sensibile dai corsisti (38%).
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Non tutte le risposte avevano come oggetto il contenuto delle informazioni ricevute, molte esplicitavano solo le modalità di ricezione e gli attributi delle informazioni stesse. Le risposte sono state raggruppate in base al fattore comune che le caratterizzava. Informazioni necessarie e sufficienti per poter correttamente operare sono state ricevute dal 62% degli intervistati, ricevute nella maggioranza dei casi dagli e-tutor. Il 10% ha dichiarato di aver ricevuto scarse informazioni e addirittura nessuna . Le informazioni non sono state chiare per il 6%, come pure il 6% ha ricevuto informazioni solo dal Direttore del Corso. Pochissimi, solo il 5% ha ricevuto informazioni relativa alla riforma, e come veicolo di comunicazione per il 4% è stata utilizzata la forma scritta. Anche se il dato del 62%, informazioni esaurienti, è relativamente alto, purtroppo si è portati a pensare che una percentuale rilevante pari al 38% non avuto informazioni adeguate circa il modo di procedere ed operare nel percorso formativo e si è indotti a chiedersi quale sarà l’esito o meglio la valenza del processo di formazione cui sono destinatari.
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Hanno risposto alla presente domanda solo 13 colleghi, affrontando argomenti nella maggiro parte dei casi diversi tra di loro, quali la non spendibilità della formazione, l’esigenza di corsi TIC, la possibilità di ricevere il materiale su cd, la proposta di attribuire crediti anche alla frequenza della classe virtuale (esempio della Campania), il numeroso numero di defezioni dei corsisti, la possibilità di sapere in anticipo il percorso didattico, incontri più ravvicinati.

CONCLUSIONI
Alla luce dei risultati ottenuti sorgono spontanee le seguenti principali considerazioni:
a. Le competenze informatiche possedute dai corsisti sono di livello basso, insufficiente per il tipo di formazione Blended, che fa dello strumento informatico uno dei propri pilastri.
b. La piattaforma Puntoedu, è risultata di non facile utilizzo per svariati motivi.
c. Sono a disposizione forse troppi materiali, e le attività richieste forse hanno un grado di difficoltà superiore alle reali capacità dei fruitori la formazione.
d. Le informazioni fornite ai corsisti, in percentuale elevata, sono risultate insufficienti per poter fruire giustamente della formazione loro destinata.
e. L’individuazione degli e-tutor continua ancora ad essere definita da regole non sempre basate sulle reali capacità possedute.
f. I rapporti con i Direttori dei Corsi e con gli Uffici Scolastici Regionali lamentano ancora un problema di comunicazione e collaborazione.
g. Esiste ancora, in maniera rilevante, la cattiva consuetudine a non definire alcun incarico o contratto prima dell’inizio dei corsi, questo potrebbe indurre a ritenere che la professionalità e il notevole impegno dell’e-tutor, da parte di molti Direttori di corsi, non sono tenuti nella dovuta considerazione.
h. Tutti i fattori sopra elencati concorrono a rendere meno efficace il processo formativo in atto, che nonostante tutto ha una valenza superiore alle attese solo e grazie all’impegno dei vari e-tutor.
Si spera che per il futuro tutte le problematiche e mancanze emerse cessino di esistere a beneficio esclusivo del sistema e della qualità della formazione e dell’intero sistema di istruzione.
Si ringraziano tutti i colleghi che hanno partecipato al questionario rendendo possibile il monitoraggio.

Relazione di Cosimo Abbracciavento
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