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Raffaele Mazzella in pensione. Alcune riflessioni sulla formazione

Data 10/9/2006 21:10:00 | Categoria: Formazione


E' stato per anni il nostro interlocutore diretto che ci ha guidato nel buio dei dubbi indicandoci le possibili soluzioni e lo spirito con il quale affrontare le iniziative formative del sistema blended. Raffaele Mazzella, il tutor degli e-tutor che tra un incontro e l'altro, ovunque fosse (Ischia, Firenze, Ferrara, Bellaria) correva alla prima postazione raggiungibile per dare risposte alle migliaia di richieste informative postate nei forum da tutti noi (corsisti ed e-tutor), da oggi è in pensione e si è unito alla nostra community: socio anitel.
Carissimo Raffaele,
innanzitutto complimenti per il raggiungimento dell'ambito traguardo! In secondo luogo un vivo ringraziamento, nonostante tutte le fatiche sostenute, di voler continuare ad interessarti del problema iscrivendoti ad ANITeL che confida in un tuo prezioso apporto e contributo. In questa felice occasione ti saremmo grati se ci concedessi una breve intervista da pubblicare nel portale degli e-tutor.

1-QUALI SONO STATI GLI ASPETTI MAGGIORMENTE GRATIFICANTI E LE DIFFICOLTA'INCONTRATE NEL TUO RUOLO DI GUIDA E PUNTO DI RIFERIMENTO DI MIGLIAIA D'INSEGNANTI IMPEGNATI NELLA FORMAZIONE?

I colleghi hanno considerato me come punto di riferimento, In realtà io sono stato lo "sportellista" di una squadra che aveva il compito di assumere lamentele, segnalazioni, insoddisfazioni, soddisfazioni e farle arrivare ai gestori delle attività in corso e sul tavolo della progettazione futura. Tutti assieme siamo stati le "sonde"i che -credo- hanno contribuito al miglioramento del servizio. Il senso di appartenenza a una squadra è stato un aspetto gratificante. Le difficoltà principale? Superare il "senso di impotenza" quando non era possibile mettere in pratica in tempo reale i miglioramenti richiesti e, contemporaneamente, il "senso di onnipotenza" per i riconoscimenti alla mia persona, riconoscimenti che andavano condivisi con tutta la squadra

2-QUALCHE ANEDDOTO PARTICOLARMENTE SIGNIFICATIVO O SIMPATICO....
Tanti..Non ho mai smesso di stupirmi di cosa riesca a veicolare uno strumento considerato "freddo" quando si stabilisce una consuetudine a "parlarsi".
Una fredda domenica dell'anno scorso comparve - in un'area "caffè" - un "filo" dal titolo "aiutatemi a non telefonargli". Una collega chiedeva alla comunità di sotenerla nella sua decisione di chiudere un rapporto.
Il "filo" diventò rapidamente lunghissimo
Più recentemente e di diverso impatto emotivo: lo scontro tra colleghe a suon di versi, per la precisione di aiku, nella migliore tradiione di poesia popolare.



3-QUALI GLI ASPETTI FORTI E QUELLI PIU' CRITICI DI QUESTO TIPO DI FORMAZIONE?
Ne ricordo due che sono contemporaneamente "forti" e "critici":
il ruolo del tutor nell'integrazione tra l'attività in presenza e l'attività on line, non sempre è stata evitata la giustapposizione.
I picchi di connessioni in orario NON lavorativo e la sensazione soggettiva di erosione del tempo libero (ma anche delle finanze personali), espressa contestualmente all'apprezzamento della possibilità di partecipare come e quando si voleva.

4-QUALI EVOLUZIONI VEDI PER LA FORMAZIONE DEL FUTURO

Sicuramente ci saranno ancora campagne di formazione per centinaia di migliaia di persone. Ma ci stiamo attrezzando per offrire anche altre modalità che puntano sui piccoli gruppi, sulla ri-territorializzazione, sulla continuità.
Si, credo sia proprio la continuità l'elemento chiave per una evoluzione di questo tipo di formazione, assieme a un legame più stretto con il territorio. Continuità che significa anche accompagnamento nell'attivita lavorativa, da parte di esperti ma anche della comunità di pari. Perché ciò accada sarà indispensabile lavorare per far maturare ulteriormente la collaborazione con i nostri partner sul territorio: gli USR per gli aspetti organizzativi, ma anche le associazioni professionali, le università, gli irre, i gruppi di ex-corsisti.

5-ORA CHE PUOI LIBERAMENTE GESTIRE IL TUO TEMPO, provi già nostalgia per questo mondo frenetico di chat, di forum, di mailing List e di amici virtuali?

Ebbene si! Anche se devo dire che l'utilizzo degli strumenti telematici per tenermi in contatto con persone o gruppi anche fuori dall'ambito lavorativo è entrato nelle mie abitudini. Proprio come, credo, sia entrato nelle abitudini dei colleghi che hanno colto la dimensione collaborativa della costruzione delle conoscenze.

6-Perchè iscriversi ad ANITeL e quali suggerimenti sui principali obiettivi o attività che questa associazione di docenti debba perseguire?

Anitel, per quello che ho capito io, ha una duplice anima: una più politica e l'altra più scientifica. Mi sono iscritto fidando in una "giusta" miscela delle due.
Credo che dovremmo contribuire a generare idee per la formazione del tutor e non di un e-tutor. Un esperto nella conduzione di gruppi di lavoro "su compito" che utilizza anche risorse telematiche.
In fondo i tutor di cui stiamo parlando sono insegnanti esperti che avrebbero bisogno più che di una formazione a "fare il tutor", di un aiuto a riconoscere ed affinare la funzione tutoriale che già si trovano ad espletare quotidianamente con i loro studenti.
Dovremo anche continuare ad attirare l'attenzione degli enti che si occupano della politica scolastica sulle condizioni complessive in cui il tutor si trova ad operare.






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