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La Formazione come base per una scuola di qualità

Data 7/4/2008 18:20:00 | Categoria: Formazione

Formazione del personale E.F. 2008: si continua a tagliare.
Il 18 marzo scorso è stato sottoscritto l’ipotesi di CCNI riguardante la formazione per il personale docente e ATA per l’E.F. 2008, cifra che sarà spesa nell’anno scolastico 2008/09. 11.178.772 euro, -11,82% rispetto all’E.F. 2007, -78,61% rispetto al 2001. Delle risorse stanziate 8.000.669 euro vanno alle scuole per attività formative, 2.345.745 per la formazione dei docenti di sostegno, 832.358 rimangono all’Amministrazione Centrale.
Una emorragia di risorse proprio negli anni in cui la scuola di ogni ordine e grado è stata investita da riforme e controriforme, l’autonomia scolastica ha fatto assumere al docente nuove responsabilità e gli ha richiesto nuove competenze, anni in cui il modello del fare scuola trasmissiva sino allora prevalente ha mostrato i suoi limiti: aumento della dispersione (il 30% degli studenti non arriva a una qualifica o a un diploma), dell’insuccesso scolastico (alle superiori più del 40% dei promossi ha debiti in una o più discipline), per non parlare poi dei pessimi risultati dei nostri studenti nelle indagini internazionali quali l’OCSE PISA. Urge perciò mettere in campo rinnovate energie e competenze professionali.

E infatti il contratto sulla formazione prevede interventi formativi per la rielaborazione del curricolo della scuola dell’infanzia e del 1° ciclo, il miglioramento degli apprendimenti di base degli studenti nel percorso dell’obbligo di istruzione, l’integrazione degli studenti diversamente abili.


Uno dei percorsi formativi sperimentali organizzati dall'ANITeL
Se è vero che lo sviluppo professionale continuo è alla base dell’innovazione didattico-educativa allora non è più il tempo di affermare, come fa ancora una volta questo contratto, che l’attività di formazione costituisce un diritto per il personale e un dovere per l’Amministrazione. La “leva strategica” della formazione non può più essere lasciata alla buona volontà dei soliti pochi. I Collegi Docenti deliberano l’attività di formazione ma poi vige il diritto di non parteciparvi. E così ogni anno, all’apparire delle risorse stanziate dal Ministero per la formazione, sindacati, associazioni professionali… protestano per il continuo taglio dei finanziamenti ma poi i Dirigenti Scolastici non riescono a spendere i soldi avuti. Va quindi affermata non solo la necessità della formazione ma anche il dovere di praticarla quando il Collegio Docenti abbia identificato i bisogni emersi nella pratica scolastica. E se il Collegio, nella sua legittimità democratica decide, allora non può più essere che qualcuno si senta in diritto di non parteciparvi!

La strada per il rinnovamento della scuola e del personale passa anche di qui.

Da Legambientenews




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