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E-learning : Riflessioni (digi)scolastiche... E il docente?
Inviato da DIDATTIKA il 3/5/2007 0:20:00 (3366 letture)

Open in new windowdi Annarella Perra
Leggendo tra i post dei forum DiGi Scuola Puntoedu, non sono colpita dai variegati contenuti ivi esposti, ma da una domanda. che mi è capitato di trovarvi, apparentemente semplice ma in realtà... dai mille risvolti.

La domanda in questione è... Che fine fa il docente?
Questo interrogativo mi ha spinto veramente a fermarmi e a pensare.
Il quesito ruota attorno alle problematiche scaturite dal fiume in piena del progetto DiGi Scuola poiché l'insegnante, che si sente in qualche modo assediato, forse un po' condizionato e anche un po' esautorato (!) da questa forte spinta tecnologica che sembra travolgere tutto, si chiede che fine fa in questo scenario la figura del docente...
Ma su questo io credo che non ci siano dubbi. Non è prevista né auspicabile una sostituzione di persone con strumenti, e credo che nessuno abbia questo assurdo obiettivo.
Ma qualcosa ha fatto scattare dentro di me una reazione alquanto provocatoria perché mi si è immediatamente ribaltata la questione, e più leggevo e più prendeva forma dentro la mia testa un'altra domanda...Dove è stato finora il docente?
Mentre fuori dalle aule tutto cambiava rapidissimamente e le tecnologie modificavano i sistemi di vita di intere generazioni...dove erano i docenti?
Mentre venivano attivati fin dai lontani anni novanta i piani di sviluppo tecnologico per le scuole...dove erano?
Mentre i ragazzi cambiavano nel tempo il loro modo di rapportarsi alla realtà, di essere e di esprimersi attraverso linguaggi altri... dove erano?
Ritrovo in giro qua e là infatti commenti, dubbi, perplessità che ricordo perfettamente di aver vissuto oltre un decennio fa quando mi trovai ad affrontare (forse allora... pionieristicamente) situazioni analoghe a quelle descritte oggi (ma ora siamo nel 2007!) perché avevo voluto introdurre l'utilizzo del computer nelle aule, per affrontare la didattica disciplinare (del settore umanistico) con strumenti allora del tutto nuovi per gli insegnanti.
E tutto perché allora non era ancora ben delineato il quadro complessivo, perché gli sviluppi tecnologici erano ancora in una fase appena iniziale nel settore dell'istruzione, perché non era ancora ben chiaro che cosa significassero concetti come fruizione o produzione in ambito didattico (su cui scrissi nel 1999).
Ma tutto questo accadeva oltre un decennio fa...
E ora che contavo (forse ingenuamente, o meglio non realisticamente) che almeno una parte di questi problemi fosse in buona misura ormai superata da tempo, abbiamo visto chiaramente che non è così.
E mi chiedo ancora: ma dove siamo stati finora?
Ma soprattutto mi dico: quanto conta la formazione? E nonostante tutto sono sempre comunque fiduciosa...
...perché sono convinta che sia decisamente importante una buona formazione, una formazione consapevole e mirata.

Annarella Perra
Articolo della stessa autrice>>

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Autore Contenuto
marco
Data di invio: 22/5/2007 18:56  Aggiornato: 22/5/2007 18:56
Matricola
Iscritto: 13/3/2005
Da:
Inviati: 1
 Re: Riflessioni (digi)scolastiche... E il docente?
Cara Annarella,

ho letto con interesse il tuo post.
E condivido ogni tua perplessità. Alle quali ne vorrei aggiungere di nuove.

Ma siamo proprio sicuri che il docente abbia ancora voglia di essere "formato"? O piuttosto non "pretenda" rigore, qualità dell'offerta formativa, certezze rispetto alla - ancora - voglia di mettersi in gioco?

E' vero, sono passati 10 anni dal primo PSTD 1997-2000 (edizione Mario Fierli) e oggi ancora siamo alle prese con l'ECDL piuttosto che con i mega-progetti previsti per le Regioni che beneficiano dei PON.

Non va bene nè l'una nè l'altra cosa.

Anche altrove stanno non so quanto incolpevoli attori. Aver voluto formare una figura con il profilo previsto dal piano formativo - C2 - e non aver permesso l'accesso a questi corsi al personale tecnico della Scuola (ATA) ha di fatto prodotto una sorta di ulteriore "frattura" tra il corpo docente ed il personale ATA.
Di fatto, in molti Istituti molti hanno preferito "lasciar perdere", dall'una e dall'altra parte.

Quanti sono? Quale danno per la scuola italiana?

Allora riduciamo il personale ed esternalizziamo i servizi; tanto rispetto al costo di un'unità di personale (40.000 / 50.000
€?) lo Stato ci risparmia.

E' possibile che l'unica "visione" sia il solo conto economico?

A presto,

Marco Parodi

Autore Contenuto
DIDATTIKA
Data di invio: 30/5/2007 0:38  Aggiornato: 30/5/2007 0:38
Guru
Iscritto: 13/3/2005
Da:
Inviati: 255
Online!
 Re: Riflessioni (digi)scolastiche... E il docente?
Perfettamente ragione e tutti sanno da quanto tempo anitel continua a far presente, contattando i responsabili, cio' che ormai la base condivide in pieno in quanto tutto le è passato sulla propria testa...
Ma quello che è sconvolgente è che questo fiume in piena di esperti della formazione che vanno e vengono come l'acqua sotto i ponti, non hanno la professionalità nemmeno di ascoltare: tutti pensano di aver la soluzione in tasca e tutti lasciano dietro sè i soliti mega problemi irrisolti! E' pure sconcertante l'incompetenza e l'insensibilità dei sindacati su questo tipo di formazione...
Che dire?
Forse è grazie solo a noi e-tutor che il transatlantico, nonostante tutto, non sia ancora affondato... e nessun riconoscimento, anzi! Proibito parlarne... Da un anno è pronta la piattaforma autoformazione e-tutor ma pericoloso sarebbe aprirla!
Perchè?
La risposta è ovvia: qualcuno non ci ama!
Valerio

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